Il successo degli assistenti vocali, come Google Home, Alexa, Siri, e il loro progressivo utilizzo porta ad un’unica considerazione: è necessario pensare i contenuti del sito per la voice search.
Secondo l’articolo in inglese di Semrush dal titolo “Voice Search Optimization: 7 Ready-to-Use SEO Strategies to Rank Better”, gli elementi da ottimizzare sono molteplici. Noi lo abbiamo tradotto e vi riportiamo, riassumendoli, quelli che secondo noi sono i principali punti dell’articolo:
- Definire le parole chiave a coda lunga
- Usare un linguaggio conversazionale
- Migliorare le performance del sito
- Utilizzare i dati strutturati
- Utilizzare una scheda Google My Business aggiornata.
Vediamoli nel dettaglio.
Definisci parole chiave a coda lunga
Le modalità di ricerca cambiano. Se nella ricerca da desktop l’utente tende ad economizzare, nella ricerca vocale le parole chiave diventano più specifiche.
Per questo è importante inserire nell’articolo parole a coda lunga.
Che cosa si intende con questo termine? Un utente interessato ad acquistare un’auto potrebbe ricercare: “auto” (ricerca generica) oppure “fiat 500 rossa usata” (parola chiave con coda lunga).
Usa un linguaggio conversazionale
Le ricerche tramite voice search diventano ancora più di lunghe perché spesso coincidono con domande: “quali…?”, “come…?”, “quanti…?”
Per questo, quando si crea un articolo per la ricerca vocale, è importante pensare a contenuti che trattano un argomento specifico ed univoco in maniera conversazionale e che assolvano la funzione di risposta a queste domande.
Secondo il già citato articolo di SemRush, ciò significa che l’esperto SEO deve essere in grado di anticipare quali domande potrebbe porre l’utente e qual è il suo stile di conversazione, ma anche di capire quale siano le risposte più adatte alle domande in questione.
Uno strumento utile in questo senso potrebbe essere answerthepublic.com che, introducendo una parola chiave, permette di conoscere tutte le ricerche correlate.
Migliora le performance del sito
Sempre lo stesso articolo ci dice che i siti che impiegano troppo tempo per caricare vengono penalizzati rispetto a quelli più veloci. Se il tuo sito è lento, difficilmente gli articoli che scrivi saranno degni di featured snippet, ossia del riquadro che Google mostra prima di tutti gli altri risultati e che ha lo scopo di dare una risposta alle query ricercate.
Allo stesso modo è necessario che il vostro sito sia mobile-responsive: ricordate che le ricerche vocali vengono effettuate via smartphone ed è quindi lì che l’utente inizia ad interfacciarsi con la tua attività.
Utilizza i dati strutturati
I motori di ricerca, per capire gli argomenti di cui parla un sito, hanno bisogno di essere aiutati. Per farlo si ricorre ai dati strutturati di Schema.org, ossia dei markup che mettono in evidenza particolari elementi di un sito, come il prezzo, gli orari di apertura o l’indirizzo; e li restituiscono tra i risultati del motore di ricerca.
Crea una scheda Google My Business
Abbiamo assodato che le ricerche vocali vengono effettuate prevalentemente da smartphone. Ecco perché molto spesso riguardano località specifiche.
Supponiamo di trovarci a Milano e di dover prenotare all’ultimo minuto un hotel.
Camminiamo per le vie del centro, sblocchiamo il cellulare e “Ok, Google: trovami un hotel a Milano”.
Tra i risultati che riceveremo ci saranno le schede Google My Business degli hotel più vicino a noi in quel momento: ecco perché è importante mantenere le schede delle attività aggiornate e complete di NAP (Name + Address + Phone) e di categoria.
Se il nostro obiettivo è quello di raggiungere la posizione di featured snippet – o “posizione zero” – gli elementi da ottimizzare per la ricerca vocale sono davvero tanti.
Per approfondire l’argomento e conoscere tutti gli elementi da ottimizzare per la ricerca vocale, ti consigliamo di leggere l’articolo completo in inglese di Semrush:“Voice Search Optimization: 7 Ready-to-Use SEO Strategies to Rank Better”.