Non è sempre facile orientarsi in un mercato saturo di offerte e di termini tecnici utilizzati dai professionisti del web. Questo articolo vuole essere una piccola guida per mettere in condizione chi decide in azienda di capire cosa viene offerto e cosa serve all’azienda.
Il primo passo: definire gli obiettivi
Può sembrare scontato, ma non lo è. Molte aziende affrontano lo sviluppo di un sito senza definire esattamente:
- pubblico di riferimento: altre aziende? punti vendita? pubblico finale?
- area geografica: prevedere il sito in Inglese non è sufficiente, è necessario definire quali sono i paesi target
- frequenza di aggiornamento: ogni mese? ogni giorno? una volta all’anno?
- obiettivi: visibilità? richieste di preventivo? supporto alla vendita?
- budget e ritorno di investimento: quale somma si può permettere l’azienda, ma sopratutto in quanto tempo dovrebbe rientrare l’investimento?
Definire bene questi punti è fondamentale per chiarirsi le idee su cosa ci serve e quindi scegliere il giusto fornitore. Per approfondire consigliamo questo ottimo articolo di Roberto Venturini (che ringraziamo per il permesso di pubblicazione): “Zen e l’arte del Briefing”
Web Agency, Web Designer, programmatore o “mio cugino”?
Per scegliere a chi affidare il lavoro analizziamo bene le fasi necessarie per la realizzazione di un sito:
- progettazione navigazione, contenuti e usabilità: si cerca di capire cosa serve al cliente, come organizzare i contenuti, se prevedere uno o più menu di navigazione, quali percorsi saranno più intuitivi per l’utente, ecc
- progettazione grafica: si dà una veste visiva allo scheletro individuato nel punto precedente, si scelgono colori, caratteri, immagini decorative, ecc.
- scrittura html: tutto quello che viene mostrato da un qualsiasi browser (Chrome, Explorer, Firefox, ecc) all’utente deve essere scritto in un linguaggio che si chiama html. Il progetto grafico (in genere sviluppato con software tipo Photoshop, Illustrator, ecc.) deve essere realizzato in questo codice.
- programmazione php o altri linguaggi: in alcuni casi i siti devono dialogare con database o richiedono funzionalità particolari per cui il semplice html non è sufficiente, come ad esempio un carrello elettronico di un ecommerce o l’iscrizione a una newsletter. Si devono quindi usare dei linguaggi di programmazione come il php, l’asp o altri.
- scrittura o revisione dei contenuti: una volta che il contenitore è pronto bisogna riempirlo, si scrivono quindi testi e si individuano le immagini più adatte
- test, collaudo e pubblicazione: si controlla che tutto funzioni correttamente sui diversi browser, quindi si pubblica il sito.
- promozione del sito su motori di ricerca, social network, altri siti: il sito deve farsi trovare dal suo pubblico, quindi si iniziano una serie di attività finalizzate alla creazione di traffico.
Ognuna di queste fasi necessità di competenze differenti e, almeno in teoria, ognuna richiede un professionista diverso:
- esperto usabilità, web architect
- graphic designer
- sviluppatore html
- sviluppatore php
- web writer
- usability tester
- web marketer (seo, social media expert, ecc.)
Come si vede dallo schema le aree di competenza sono almeno 4. Il web writer e l’esperto di usabilità hanno in genere una formazione umanistica oppure legata alla comunicazione. Gli sviluppatori sono figure tecniche, sono informatici o ingegneri. Il graphic designer ha una cultura visiva, artistica.
Quando ci confrontiamo con il mercato reale dei siti web i soggetti presenti corrispondono a queste 3 grandi categorie.
Singoli professionisti (freelancers)
Professionisti di una delle aree indicate sopra propongono la realizzazione dell’intero sito. Operano come freelancers, con regolare partita Iva, ma non hanno costi di struttura e spese fisse. Quindi programmatori, grafici, comunicatori, web designer freelancer hanno:
– il vantaggio di offrire soluzioni a costi minori rispetto ad una agenzia
– il contro, che possono coprire con massima competenza la propria area ma hanno qualità minore quando si devono occupare degli aspetti non strettamente correlati con la propria formazione/competenza.
Agenzie Web
Sono aziende che nei casi migliori affidano le varie fasi di produzione ai professionisti specifici. Quindi in questo caso hanno:
– il vantaggio di coprire le varie aree attraverso un team di professionisti, in genere in grado di fornire una visione olistica e di realizzare siti completamente “su misura” per il cliente;
– il contro, costano di più rispetto alle altre soluzioni, perché sono aziende strutturate, con costi logistici e spese fisse.
I cugini di …
Il termine ironico si riferisce al fenomeno per cui quando si parla di siti web, c’è sempre qualcuno che ha un cugino che può farlo quasi gratis. L’espansione del web e la disponibilità di strumenti di creazione semplici (di cui si parla nel paragrafo successivo) ha fatto sì che soggetti anche con una conoscenza minima di html o di CMS offrano servizi con una logistica casalinga, spesso senza un inquadramento professionale e fiscale.
– Il vantaggio è che sono di certo la soluzione più a buon mercato.
– Il contro è che in genere la qualità è insufficiente per un prodotto professionale e soprattutto è una soluzione precaria. Presto, “i cugini di …” percepiscono che aldilà della passione, il lavoro svolto in questo modo non è sostenibile nel tempo e quindi sono costretti a rientrare nelle altre categorie, abbandonando i precedenti clienti.
Ad ognuno il suo
Come scegliere il fornitore giusto? Non esiste una scelta valida per tutti. E’ solo in base al budget, agli obiettivi e al ritorno di investimento previsto che ogni azienda deve scegliere la soluzione migliore.
Se l’azienda vede nel sito un elemento strategico della propria comunicazione e missione aziendale, affidarsi ad una agenzia è la scelta migliore per ottenere uno strumento che sotto tutti gli aspetti sia in grado di rispondere alle esigenze. E’ fondamentale concentrarsi sul ritorno di investimento che si ritiene il sito debba produrre e non sul costo assoluto. Meglio spendere 6.000€ e vederne rientrare 25.000€ piuttosto che risparmiare, spendere magari 4.000€ ma limitare le entrate a soli 10.000€.
Se l’azienda è piccola e il budget ridotto dovremmo individuare un professionista in grado di produrre il sito. In questo caso rimane importante capire bene chi abbiamo di fronte. Un tecnico farà un ottimo lavoro nella programmazione, ma il sito probabilmente sarà debole dal punto di vista della comunicazione. Al lato opposto un grafico potrebbe fornire un sito debole per il posizionamento sui motori di ricerca o per la qualità del codice. Definiamo bene qual’è l’aspetto più importante e cerchiamo di sopperire alla debolezza del professionista con altre risorse.
Sito sartoriale o sito low cost basato su modelli?
Un altro fattore da conoscere è la possibilità di lavorare con dei modelli o template.
In pratica le fasi di lavoro individuate sopra come 2,3 e 4, grafica, html e php, possono sfruttare un ampio mercato online di grafiche già pronte e relativi codici, in cui il lavoro si limita alla personalizzazione.
In questo caso il Graphic Designer e gli sviluppatori non creano un progetto da zero, ma semplicemente vanno a personalizzare dei modelli esistenti. Si riduce di molto il lavoro effettivo e di conseguenza i costi per l’azienda.
Soluzioni di questo tipo possono essere sfruttate sia da singoli professionisti sia dalle agenzie qualora il cliente richieda di contenere il budget.
Non sempre però chi offre questo tipo di soluzione è trasparente sulla metodologia adottata. Può essere uno dei motivi per cui il cliente trova oggi preventivi molto diversi dalle diverse agenzie. In alcuni casi viene proposta una soluzione basata sui modelli, quindi con un risparmio notevole di lavoro per il fornitore, senza che questo venga esplicitato.
Il risultato dell’utilizzo di un modello esistente può variare moltissimo in base al grado di personalizzazione: i 2 estremi sono
- il modello installato così com’è se non per il cambio di logo e contenuti
- una personalizzazione estrema, in cui del modello si sfrutta il codice e la struttura, viene cioé trattato come framework, per ottenere comunque un sito originale e unico
In sintesi, il sito realizzato attraverso modelli o template ha come
– vantaggio: costo più basso
– contro: è adattato al modello, piuttosto che disegnato come soluzione su misura per le specifiche esigenze, rischia di essere meno originale
Nella direzione Low Cost vanno anche alcuni sistemi on-line che non richiedono competenze particolari; si parte dalla scelta di modelli oppure si compongono moduli prefiniti per poi inserire i propri contenuti. Tra questi la piattaforma online di WordPress raggiungibile online all’indirizzo https://it.wordpress.com/ o il sistema di Google chiamato Google Sites o quello offerto da Google My Business. Queste soluzione possono essere adatte per piccolissime attività, come negozi, b&b, piccoli artigiani.
Html, CMS, WordPress, Joomla?
Il sito può essere statico o dinamico (per approfondire a questo articolo): nel primo caso, i contenuti sono inseriti nelle pagine dal web designer o dall’agenzia, nel secondo, viene messo a disposizione del cliente un sistema chiamato CMS per permettere di aggiornare testi, immagini o altro.
La scelta in questo caso dipende dal numero di aggiornamenti che riteniamo necessari. Se la frequenza è alta, il costo dell’implementazione di un CMS è giustificato, mentre se non abbiamo bisogno di molti aggiornamenti, il lavoro potrà essere effettuato dalla web agency o dal web designer per un costo minore.
Il CMS può essere sviluppato dalla web agency – quindi di tipo proprietario – oppure Open Source. Tra i più famosi CMS open source abbiamo WordPress e Joomla.
Il CMS proprietario, essendo sviluppato direttamente dall’agenzia, in genere ha la possibilità di essere più personalizzato e sfruttato per situazioni particolari. Joomla, WordPress e gli altri CMS hanno un mercato di modelli e funzionalità già pronte, immediatamente utilizzabili e quindi spesso sono soluzioni ideali per progetti medi e piccoli.
Promuovere il sito
Il sito web è importante, ma anche il sito perfetto è inutile se nessuno lo visita.
Quando si definisce il budget è fondamentale non dimenticarsi di prevedere i costi per promuoverlo. Volendo fissare delle cifre indicative, se il budget totale è tra i 6.000€ e 30.000€, la quota destinata alla promozione non può scendere sotto il 50%.
E’ meglio un sito più “modesto” ma trafficato piuttosto che un sito “importante” ma senza visitatori. Un sito che genera Ritorno di investimento potrà crescere successivamente, un progetto che non ha ritorno è morto.
Articolo aggiornato in data 27 aprile 2018